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RAIMONDI Marcantonio

SG Collezione Stampe / Autori  / RAIMONDI Marcantonio
Raimondi M; L'adorazione dei pastori - 350

RAIMONDI Marcantonio

(Sant’Andrea in Argine, Bologna 1480 ca.- Roma (?) ca. 1534)

Marcantonio Raimondi, il più grande incisore del primo Rinascimento italiano interprete e divulgatore di Raffaello, è nato, secondo antiche fonti, a Sant’Andrea in Argine vicino a Bologna.
In realtà tale località non è mai esistita nel territorio bolognese ed è forse stata confusa, già dall’epoca di Marcantonio, con San Martino in Argine, distante pochi chilometri da Bologna.

Dopo aver iniziato la propria attività come niellatore, presto si è indirizzato verso l’incisione per la riproduzione a stampa.
La prima formazione artistica del Raimondi ha avuto luogo a Bologna presso la bottega del pittore e orafo Francesco Francia intorno al 1504 e la sua prima incisione datata reca l’anno 1505.
Le opere dei primi anni di attività, per la maggior parte ispirate alla mitologia, rivelano, nelle figure e nella composizione del paesaggio l’influenza della grafica nordica.
Il forte fascino dell’incisione tedesca, unitamente a motivi commerciali, lo ha indotto a tradurre su lastre di rame, con la tecnica del bulino, la nota serie di xilografie della Vita della Vergine di Albrecth Dürer, incorrendo così nell’accusa di falso da parte dell’artista tedesco.
Intorno al 1510 si è trasferito a Roma dove è rimasto sino al sacco della città del 1527.
Proprio a Roma ha conosciuto, presso la bottega del Baviera, Raffaello con il quale strinse un solido rapporto di collaborazione traducendo a stampa molti dei suoi disegni.
Egli infatti si è affermato rapidamente come interprete del maestro di Urbino. Tuttavia, accanto alle incisioni dei soggetti disegnati da Raffaello e dai suoi allievi come Giovan Francesco Penni e Giulio Romano, egli ha continuato a produrre stampe di propria invenzione e la sua influenza è rimasta determinante su tutta la grafica del XVI secolo.
A causa di incisioni licenziose tratte da disegni di Giulio Romano finì per qualche tempo in carcere.
Nel 1515-1516 nelle opere di Marcantonio si osserva un maggior interesse verso gli effetti chiaroscurali delle composizioni.
E’ possibile che questo cambiamento di stile fosse stato suggestionato dall’arrivo di Agostino Veneziano e di Marco Dente alla bottega del Baviera, con i quali si realizzò una forte collaborazione.
La sua attività si è esaurita con il sacco di Roma durante il quale è stato costretto a lasciare tutti i suoi averi agli invasori per salvarsi la vita.
Ritornato a Bologna è morto nel 1534 ridotto ormai in miseria.

Le Opere