
Bulino, mm 244 × 186 ca.
Stato III/III, dopo la cancellazione dell’indirizzo di Martin Petri, ancora in parte visibile in basso verso sinistra.
La leggenda di “Virgilio nella sua cesta” sorta nel medioevo si riferisce alla forza dell’attrattiva femminile sugli uomini. Il poeta Virgilio, innamorato della figlia dell’Imperatore, una notte si fece issare in una cesta per raggiungerla nelle sue stanze. La fanciulla però si fece beffe del poeta e, burlandosi di lui, lo lasciò penzolare nella cesta tutta la notte esponendolo al pubblico ludibrio. Come risposta all’affronto il poeta, che secondo la leggenda aveva doti da stregone, spense le torce di tutta la città. Per far tornare la luce, il maleficio prevedeva di riaccendere il fuoco vicino alle parti intime della donna. Fu così che Virgilio attuò la sua vendetta. Come spesso accade nelle sue composizioni, Luca di Leida colloca il focus della scena sullo sfondo dove il poeta penzola in una cesta.
In primo piano una folla di personaggi curiosi, tra cui alcuni bambini, commentano la scena.
Opera monogrammata sul sasso in basso a sinistra e con la data 1525.
Esemplare stampato su carta con vergellature priva di filigrana.