
TESTA Pietro
‘il Lucchesino’ (Lucca 1611 – Roma 1650)
Incisore, disegnatore e pittore italiano, nato da genitori di condizione sociale modesta che il Baldinucci ha descritto come ‘soverchiamente scarsi di beni di fortuna’.
Sulla sua iniziale formazione artistica non si hanno praticamente notizie.
All’età di diciotto anni si è trasferito a Roma dove, dopo un primo periodo di permanenza disagiata e difficile, ha migliorato le proprie condizioni di vita sotto la protezione prima del mecenate e collezionista d’arte Cassiano dal Pozzo e poi del Cardinale Buonvisi, membro di una delle più antiche e potenti famiglie lucchesi.
Dopo un breve apprendistato alla scuola del Domenichino, si è trasferito a quella di Pietro da Cortona dalla quale è stato successivamente escluso per contrasti con il maestro, principalmente dovuti al suo carattere difficile.
Frequentando la casa di Cassiano dal Pozzo, luogo di ritrovo di eruditi e artisti della città, ha stretto amicizia con il pittore Nicolas Poussin e con il pittore e incisore Pier Francesco Mola.
Sebbene stimato autore di importanti dipinti e affreschi a Roma e a Lucca, purtroppo in gran parte perduti, è stato soprattutto dal disegno e dall’incisione ad acquaforte che, con suo grande disappunto, ebbe i maggiori apprezzamenti.
Questo conflitto della sua produzione artistica, unitamente ad episodi negativi personali hanno contribuito ha sviluppare un acuto pessimismo culminato con il suicido per annegamento nelle acque del Tevere.
Ha scritto di lui Giovan Battista Passeri nelle sue ‘Vite de’ Pittori, Scultori ed Architetti che anno lavorato in Roma, morti dal 1641’ “…quasi si abbandonò affatto, e allontanatosi dal commercio se ne andava solitario per i luoghi più ritirati”.
Le sue acqueforti ammontano ad una quarantina di intagli di pregevolissima qualità sia per la composizione sia per la tecnica.
Le sue opere grafiche comprendono soggetti sacri, moraleggianti, temi allegorici e mitologici.