Xilografia, mm 220 x 147. Stato unico.
La tavola rappresenta una delle raffigurazioni che illustravano l’edizione del celebre poema di Ludovico Ariosto, stampata a Venezia nel 1556 dall’editore Vincenzo Valgrisi.
Tradizionalmente si ritiene che le quarantasei xilografie a piena pagina, poste all’inizio di ogni canto nell’edizione valgrisiana, siano state realizzate sulla base di disegni appositamente eseguiti dal pittore ferrarese Dosso Dossi, amico dell’Ariosto, e probabilmente intagliate da un Maestro anonimo attivo presso la sua bottega.
Più recentemente, le tavole sono state attribuite a Battista Dossi, fratello minore del Dosso, sia per motivazioni stilistiche sia per la presenza, nella tavola del I canto, del monogramma D.B.