FALDONI Giovanni Antonio
(Asolo 1689 – Roma 1770)
Incisore e pittore italiano figlio di Girolamo, pittore, e di Maria Compagnoni.
E’ stato attivo soprattutto a Venezia dove si è stabilito, forse su suggerimento paterno, dopo alcuni viaggi e un soggiorno a Parigi.
E’ stato allievo del pittore paesaggista Antonio Luciani ed è stato tra i primi ad introdurre nell’incisione la tecnica a tagli paralleli che aveva ripreso dalla stampe di Claude Mellan.
Abile schermidore e di carattere violento è stato coinvolto in numerose risse ed è stato in prigione almeno due volte (lite con il pittore Bartolomeo Nazari, 1731; insulti e minacce al suo allievo e pittore Marco Pitteri, 1737).
Negli anni 1724-26 il Faldoni ha intagliato per Anton Maria Zanetti undici rami, tra cui L’adorazione dei pastori, tratti da disegni del Parmigianino posseduti dallo stesso Zanetti.
Ha contribuito alle illustrazioni dell’opera dei cugini Zanetti ‘Delle antiche statue greche e romane che nell’antisala della libreria di S. Marco e in altri luoghi pubblici di Venezia si trovano’.
Ha eseguito incisioni per il volume sul museo di antichità di Francesco Trevisan prima che quest’ultimo divenisse vescovo di Verona.
Si è dedicato anche, con buon successo alla ritrattistica, incidendo ritratti di dogi, procuratori, cardinali e nobili secondo un ornato decorativo prettamente francese, che realizzò riuscendo sempre a dare un’impronta personale allle proprie opere tanto da essere considerato uno dei più notevoli incisori del Settecento a Venezia.
Ha inciso acqueforti di riproduzione da Pietro da Cortona, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Piazzetta, Pietro Longhi e altri pittori veneti.