
BARTOLOZZI Francesco
(Firenze 1728 – Lisbona 1815)
Incisore italiano, figlio di Maddalena Pieri e di Gaetano maestro orafo fiorentino che, probabilmente, aveva bottega a Ponte Vecchio.
A soli nove anni Francesco aveva già imparato il disegno e le basi tecniche della calcografia.
Si è perfezionato all’Accademia di Firenze con il maestro pittore e disegnatore pisano Ignazio Hugford, prediligendo lo studio dell’incisione.
Al termine dell’apprendistato si è trasferito per sei anni a Venezia (1748-1754) dove ha operato presso la prestigiosa calcografia di Joseph Wagner, tra le più importanti d’Europa.
In questo periodo ha conosciuto i più prestigiosi incisori veneti di quel tempo e si è perfezionato all’uso congiunto dell’acquaforte e del bulino.
In numerose sue stampe incise a Venezia compare la scritta: «F. Bartolozzi incid. appo J. Wagner».
Ma la sua forza e la sua personalità si sono affermate a tal punto che lo stesso maestro lo ha incoraggiato ad aprire bottega per conto proprio, e quando il giovane si è sposato con Lucia Ferri, figlia del medico veneziano Francesco Domenico, lo stesso Wagner gli ha fatto da testimone.
Francesco si è impegnato soprattutto a tradurre a stampa i paesaggi di Marco Ricci e di Francesco Zuccarelli e le sue opere, molto apprezzate anche a Milano e a Firenze, erano ricercate dai mercanti di stampe per aggiungerle ai cataloghi o per inserirle nelle collezioni.
Nel 1756 Bartolozzi si è trsferito a Roma per entrare alla Calcografia Camerale, un laboratorio poligrafico istituito da papa Clemenete XII.
Su invito di Richard Dalton, bibliotecario reale, si è recato nel 1764 a Londra dove con la sua opera ha contribuito a diffondere la conoscenza dei grandi maestri italiani del Rinascimento.
Nominato incisore di corte, ha riprodotto a stampa i dipinti delle collezioni reali; celebri le sue incisioni dai disegni del Guercino conservati al Castello di Windsor.
A causa di disavventure familiari e finanziarie ha lasciato l’Inghilterra trasferendosi a Lisbona dove è stato nominato direttore dell’Accademia Nazionale e dove è rimasto per il resto della sua vita.
La sua vastissima opera (oltre 2500 stampe) è costituita essenzialmente da incisioni di riproduzione realizzate con elevato virtuosismo tecnico che ha fatto uso del ‘puntinato’, procedimento da lui inventato a Venezia e diffuso dopo di lui soprattutto in Inghilterra.
E’ sepolto a Lisbona nella chiesa di Santa Isabella.