ALBERTI Cherubino
(Borgo San Sepolcro 1553 – Roma 1615)
Pittore e incisore italiano noto anche come ‘il Borgheggiano’ in riferimento al suo luogo d’origine: Borgo San Sepolcro.
Dopo aver studiato disegno e pittura presso il padre Michele, pittore e intagliatore su legno, la sua prima fase creativa è dedicata alla calcografia.
In quest’arte non sappiamo di chi sia stato allievo, tuttavia il suo stile risulta affine a quello di Agostino Carracci.
E’ soltanto a partire dalla fine del secolo che l’artista inizia a dedicarsi alla pittura prediligendo quasi esclusivamente la tecnica dell’affresco. Recatosi a Roma ha frequentato la scuola di Cornelis Cort imparando la tecnica del bulino nella quale ha saputo esprimere elevati livelli di qualità.
La sua attività come incisore ha raggiunto la fase di maggior intensità durante il decennio 1580-1590 con l’esecuzione di opere derivate da Raffaello, Andrea del Sarto, Polidoro da Caravaggio, Rosso Fiorentino e dai fratelli Zuccari, mentre in epoca successiva questa risultava più rallentata.
Nel 1593 ha collaborato a Roma ai restauri dell’Accademia di San Luca e, nell’anno successivo è stato impegnato nella parte decorativa della Galleria Farnese. Nel 1595, su richiesta del Papa Clemente VIII, gli è stato affidato l’incarico delle decorazioni delle pareti e della volta della Sala Clementina. Durante questo lavoro è stato condannato per omicidio ma, grazie al salvacondotto papale, è stato rilasciato al fine di ultimare l’opera intrapresa ed è rimasto impunito.
Negli ultimi anni di vita, sembra che l’artista abbia trascurato sia la calcografia sia la pittura per dedicarsi alla costruzione di strumenti bellici.
Cherubino Alberti muore nell’ ottobre del 1615 a Roma ed è sepolto nella tomba di famiglia nella Chiesa di Santa Maria del Popolo.