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VASI Giuseppe

SG Collezione Stampe / Authors  / VASI Giuseppe
Vasi G; Chiesa S. Maria Traspontina -350

VASI Giuseppe

(Corleone 1710 – Roma 1782)

Pittore, disegnatore e incisore italiano attivo prima in Sicilia e poi a Roma. Figlio di Maestro Placido vasaio e fabbricante di mattoni e di Caterina Pugliesi. Fin da piccolo ha mostrato inclinazione per l’arte tanto che a 15 anni ha iniziato a disegnare e a dipingere. Si suppone che abbia imparato le tecniche dell’incisione nel collegio Carolino di Palermo, fondato dai Gesuiti nel 1728 dove si conseguiva il privilegio di maestro delle arti, e nel quale era entrato per avviarsi alla vita ecclesiastica, in parte trascurata per dedicarsi all’incisione. A Palermo su commissione del Regio Senato egli ha eseguito una serie di dieci stampe (la Reggia in Trionfo) riproducenti le festività per l’incoronazione del Re delle due Sicilie. Giuseppe lavorava i rami all’acquaforte facendo uso di morsure a più riprese, tecnica in cui Francesco Cichè, attivo al Collegio Carolino, era un valido esponente. Grazie ad essa il Vasi otteneva diverse gradazioni di sfumato utili per simulare la distanza degli sfondi.   Il lavoro è stato talmente apprezzato che il Vasi nel 1736 si è trasferito a Roma, meta degli artisti dell’epoca. Qui ha studiato le opere di Pier Leone Ghezzi e di Filippo Juvarra e ha frequentato lo studio del pittore Sebastiano Conca con il quale ha iniziato a progettare la monumentale opera Le Magnificenze di Roma antica e moderna. Intorno al 1739 Giuseppe ha lasciato la carriera religiosa e ha sposato Giovanna Posterula da cui ha avuto due figli: la primogenita Domenica e Mariano.

Intanto nel 1740 giungeva a Roma da Venezia Giovan Battista Piranesi che ha scelto il Vasi come maestro, in principio attratto dallo stile delle sue morsure. Dopo l’apprendistato il rapporto tra i due si è interrotto, lo stile tranquillo del Vasi non si adattava più all’estro piranesiano.

Nel 1749 Giuseppe ha ottenuto la carica di “guardaroba” (custode) con l’annesso privilegio di risiedere a Palazzo Farnese dove il Conca si era stabilito già dal 1725.

Dal 1747 al 1761 ha lavorato alla sua opera più importante, i dieci libri delle Magnificenze di Roma, composti da venti tavole ciascuno a cui si è aggiunta un’Appendice di 38 Rametti Piccoli.  Osservando le tavole notiamo che la progressione stilistica non corrisponde a quella numerica. Le più antiche sono le tavole del quinto libro pubblicato nel 1754, contenente i ponti e gli edifici sul Tevere. Le tavole del secondo libro con le piazze edito nel 1752 somigliano a quelle del quinto, seguono poi quelle del primo e in successione gli altri libri. Nelle Magnificenze il Vasi riproduce fedelmente la città papale.

Nella parte finale della carriera l’artista iniziò a subire sempre più pesantemente la concorrenza di Piranesi. Egli continuò comunque a mantenere attiva la sua impresa calcografica, con l’aiuto del figlio Mariano. I torchi si trovavano nell’appartamento di Vasi, al piano terreno di Palazzo Farnese. Stretto dalle necessità finanziarie, affiancò all’attività di artista e di incisore quella di mercante d’arte, come attesta fra l’altro l’inventario dei beni stilato pochi giorni dopo la morte. Giuseppe Vasi è morto il 16 Aprile 1782 a Roma ed è stato sepolto nella chiesa di San Gregorio a Ponte Quattro Capi.

Le Opere