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PICCINI Elisabetta Maria ‘suor Isabella’

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PICCINI Elisabetta Maria ‘suor Isabella’

(Venezia 1644 – 1734)

Elisabetta, nome secolare di suor Isabella Piccini è nata nel 1644 a Venezia da una famiglia di incisori veneziani. Suo padre Jacopo (attivo fino al 1660) e suo zio Guglielmo (?) traducevano su rame opere di Tiziano e di Rubens lavorando anche come illustratori per tipografi ed editori. Così, sin da piccola, Elisabetta vedeva lastre di rame e bulini, inchiostri e libri illustrati. Ha imparato dal padre la pratica del disegno e dell’incisione. Nei suoi bulini la lastra è lavorata con forza, in maniera profonda, cosa che consentiva ai tipografi di “tirare” un numero elevato di stampe. Per questo motivo, e per il compenso modesto che pattuiva, le sue incisioni erano molto richieste.
Alla morte del padre era ancora adolescente, ma possedeva un mestiere, tanto che a soli 19 anni aveva già ottenuto dal Senato di Venezia il privilegio di stampare in esclusiva i rami da lei incisi.

Ma per una fanciulla, seppur forte della sua competenza ma certamente non abbiente, la scelta del convento era quasi obbligata. Così nel 1666, poco più che ventenne, è entrata nel convento francescano di Santa Croce in Venezia prendendo il nome di “suor Isabella”. La sua attività, che l’accompagnerà per tutta la vita, è stata molto intensa e feconda. Suor Isabella ha fornito rami ai più famosi editori, non solo veneziani, riuscendo a fatica a far fronte alle molte commissioni dei tipografi liturgici e dei librai. Si stima (P. Fornelli, 2018) che il 60-70% di tutte le illustrazioni devozionali stampate a Venezia al suo tempo fossero ottenute dai suoi bulini. Con il ricavato delle sue incisioni, Isabella ha contribuito al mantenimento del monastero, tanto da essere esentata dalle consuete incombenze che sarebbero spettate ad una suora. Ha aiutato anche sua sorella Francesca che nel 1673, è entrata nello stesso convento da cui uscirà undici anni dopo per sposarsi.

A 74 anni è stata nominata Vicaria del Convento, ruolo che ha ricoperto per un doppio mandato triennale ma di cui non ha apprezzato la responsabilità poiché distolta dalla propria opera incisoria. In circa sessantotto anni passati in convento, senza una allieva o un aiuto, suor Isabella ha realizzato da sola tutte le sue incisioni. Dall’epistolario con i Remondini, divenuti nel tempo anche confidenti e amici, conosciamo la suor Isabella imprenditrice. A 76 anni sapeva vendere e gestire le proprie opere facendosi rispettare soprattutto quando non erano puntuali i pagamenti. Suor Isabella è morta in povertà a 90 anni, la sera del 29 aprile 1734 e sepolta nell’amato monastero di Santa Croce. Con la demolizione del monastero di Santa Croce, dopo il 1810, le sue spoglie sono andate perdute.

Le Opere